RIVEN Virgin Più che un semplice videogioco, Myst è un’autentica filosofia ludica. Le sue atmosfere oniriche quasi surreali e un’interfaccia facilmente padroneggiabile anche dai non addetti ai lavori hanno contribuito a fare di Myst un autentico cult-game. Dopo dozzine di cloni più o meno riusciti, arriva finalmente il seguito ufficiale: Riven. Sono passati quattro anni dall’uscita del primo episodio. Nel frattempo, la tecnologia si è evoluta in modo esponenziale, ma è in qualche modo rassicurante scoprire che il nuovo Myst non è cambiato radicalmente. Anzi. I fratelli Miller, Rand e Robin, hanno fatto il possibile per conservare la magia dell’originale, rinunciando a rivoluzionare tanto la struttura di gioco quanto la cosmesi. Troveremo ancora l’interfaccia punta-e-clicca del primo episodio. In un’epoca di grandi trasformazioni, la scelta può suonare discutibile. Eppure, il bello del gioco sta proprio in questo. Riven nasce come un titolo dal sapore antico, è un pezzo di antiquariato tecnologico. Le dimensioni del gioco sono cresciute: il titolo occupa ben quattro cd rom. A livello di narrazione, il seguito comincia esattamente dove finiva Myst. Lo scopo del gioco è rintracciare e quindi liberare Catherine, moglie di Atrus, intrappolata sull’isola di Riven. Dal punto di vista grafico, risalta la qualità delle singole schermate, arricchite da animazioni marginali come il volo degli uccelli, lo scorrere dell’acqua o gli effetti del vento simulato. Il seguito, anch’esso rigorosamente non lineare, offre una maggior interazione con gli scenari, nuovi personaggi ed enigmi ancora più contorti. Proprio quello che i cultori del gioco aspettavano…